BOZEMAN, Montana, 5 Aprile 2063. Zefram Cochrane stabilisce il primo contatto con un ambasciatore vulcaniano… e gli porge la mano in segno di saluto, invitandolo poi a bere qualcosa.
In infermeria, il dottor Phlox sta nutrendo i suoi animali e Hoshi lo assiste. Nella sua cabina, il capitano Archer è in comunicazione con l’ammiraglio Forrest mentre Porthos, il suo beagle, continua a saltellargli intorno: il capitano vorrebbe cambiare rotta e fare una incursione nello spazio Tholiano per tentare un contatto con una forma di vita veramente aliena ma l’ammiraglio rifiuta con decisione: l’Enterprise deve presenziare ad una importante cerimonia e non può permettersi ritardi.
Archer non intende disobbedire agli ordini ma il tempo è sufficiente per fare una deviazione e costeggiare il confine dello spazio Tholiano. Improvvisamente i sensori rilevano un’astronave aliena: è in evidente difficoltà, i motori sono in avaria, la radio inutilizzabile e il nucleo di curvatura si sta sovraccaricando. Archer dà ordine che il pilota sia teletrasportato a bordo. Reed è interdetto e protesta con decisione: in queste condizioni non può garantire la sicurezza della nave ma il capitano non lo prende neanche in considerazione e dà odine di eseguire. Un attimo dopo l’astronave aliena esplode.
Hoshi non ha difficoltà a tradurre lo strano idioma dei Tholiani ed è con grande disappunto che Archer deve rinunciare ad invitarlo a pranzo e a fargli fare il giro della nave, vista l’incompatibilità dei sistemi ambientali. Riconoscente, il comandante Tholiano lo coinvolge in una sua personale indagine: i servizi segreti Tholiani hanno intercettato una nave terrestre che ipotizzano provenire da un universo parallelo e addirittura dal futuro. I Tholiani conoscono poco della tecnologia terrestre: forse, unendo i loro sforzi, potranno venire a capo del mistero.
T’Pol è scettica: l’Accademia Vulcaniana per le Scienze sostiene che i viaggi nel tempo sono impossibili e l’invito del Tholiano puzza di trappola lontano un miglio ma Archer la interrompe, accusandola di essere la solita paranoica. Il tenente Reed chiede almeno di tenere pronto il dispositivo di occultamento sulibano, per potersi occultare in caso di pericolo. Il capitano concede che è una buona idea e Trip viene spedito in ingegneria ad occuparsi della cosa.
Ma non tutto fila liscio: salta un giunto EPS e danneggia il dispositivo di occultamente che Trip sta cercando di attivare e non si riesce a stabilirne la causa. Anche il timone ha dei problemi e non risponde ai comandi rendendo difficile cambiare la rotta. Archer è inquieto ma l’eccitazione per la nuova missione fa passare ogni cosa in secondo piano.
Finalmente l’Enterprise raggiunge la posizione indicata: la nave dell'universo parallelo esiste davvero: è la NCC 1764 Defiant.
Ci sono diversi segni vitali alieni, nessun umano; i sistemi principali e il supporto vitale sono disattivi. Archer decide di inviare una squadra di sbarco che guiderà personalmente: Reed protesta, sostenendo che il capitano non dovrebbe rischiare in prima persona ma viene zittito. Mentre la squadra di sbarco compie il primo sopralluogo, sull’Enterprise il Tholiano riesce ad inviare un misterioso segnale prima di essere reso inoffensivo dal dottore. Ma è troppo tardi, la trappola è scattata: quattro navi Tholiane circondano l'Enterprise e la intrappolano nella loro letale ragnatela: l’ospite Tholiano viene recuperato ma la sua missione di scaricare il database dell’Enterprise fallisce grazie ad un blocco attivato da T’Pol. Sulla Defiant, i nostri riescono a prendere il controllo della nave. L'Enterprise è sotto attacco: i campi di contenimento stanno cedendo, è impossibile espellere l'antimateria. Ormai la fine è inevitabile: Archer dà ordine di abbandonare la nave e l'Enterprise esplode.