Ovvero scrivere un articolo di attualità su uno dei seguenti avvenimenti di Star Trek:
- il varo dell'Enterprise-NX;
- il furto del cervello di Spock;
- la distruzione dell'Enterprise-D;
- la scomparsa della Voyager nelle Badlands;
- la liberazione di Bajor dalla dominazione cardassiana.
Ma perché fermarsi ad un articolo quando si può realizzare l'intera prima pagina del giornale?
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Per facilità di lettura, riportiamo il testo dell'articolo di attualità:
La difesa costruisce la sua arringa sugli orrori del passato terrestre
LA PAROLA AI GIURATI!
Si avvia a conclusione il processo contro la società matriarcale di Sigma Draconis VI.
Dopo la precisa ricostruzione dei fatti e la lunga lista di accuse proposta dal Pubblico Ministero, ieri è stata la volta dell’arringa difensiva.
Giudici e pubblico che si aspettavano argomentazioni basate sulla teoria del diritto alla sopravvivenza delle donne draconiane, sono stati spiazzati da una tesi completamente diversa.
Ma cerchiamo di ricapitolare l’intera vicenda.
Sul pianeta Sigma Draconis VI si è sviluppata una duplice società: sulla superficie vivono gli uomini, autosufficienti grazie allo sfruttamento delle risorse naturali, mentre nel sottosuolo hanno trovato rifugio le donne. Il complesso sistema ambientale che garantisce la stabilità delle condizioni di vita e il funzionamento dei principali impianti di purificazione è regolato da un ingegnoso apparato di bio-ingegneria cyborg composto da un cervello e una complessa rete connettiva artificiale.
La necessità di sostituire la parte organica di questo centro di controllo ha spinto le abitanti di Sigma Draconis VI a un vero e proprio atto di pirateria (queste sono state le esatte parole usate dall’accusa) all’Enterprise e al “furto” del cervello del primo ufficiale vulcaniano, il signor Spock.
Solo il tempestivo intervento del Capitano Kirk e le già note capacità mediche del dottor McCoy (che continua con modestia a minimizzare la rilevanza della sua partecipazione all’impresa) hanno permesso di porre rimedio a questo abuso restituendo la massa cerebrale al suo legittimo proprietario.
L’arringa del Pubblico Ministero è stata tutta basata sulla mostruosità di questo crimine contro natura e sulla profonda immoralità delle draconiane che si sono impadronite del cervello di un individuo per garantire il loro benessere.
La logica risposta a questo schema accusatorio poteva essere una tesi che, partendo dalle medesime, innegabili premesse, dimostrasse che la fine di uno avrebbe permesso la sopravvivenza di molti. Questo si aspettava il grande pubblico e, probabilmente, questo si aspettava la Giuria.
Invece lo studio legale che rappresenta le draconiane ha preferito una diversa strategia e, con un vero e proprio colpo di scena, ha portato all’attenzione del tribunale prove che attestano come gli stessi terrestri abbiano, nel loro passato, sperimentato simili pratiche “immorali” e “contro natura”, oltretutto asservendole al prestigio personale invece che alla ricerca del bene comune.
Sugli schermi dei giurati sono così comparse raccapriccianti scene in bianco e nero in cui uno scienziato in stato di evidente alterazione psichica impiantava un cervello in un cadavere, sottoponendolo poi a elettroshock per riattivarne le connessioni nervose.
Il trambusto scomposto provocato dalle reazioni a questa visione ha costretto il giudice a sospendere anticipatamentela seduta.
Oggi gli occhi dell’intera Federazione dei Pianeti sono puntati sui banchi della Giuria. Quale sarà stato l’effetto dell’arringa difensiva? Quanto i giurati umani si saranno sentiti responsabili per la barbarie dei loro antenati?
La risposta, al momento attuale, non è prevedibile.
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Grazie ad Eleonora per l'ideazione e la realizzazione dell'articolo, a Santa Simona della Rete per la ricerca delle foto e alla Renna Graphic per l'impaginazione.